C’è un’emergenza in Italia.
Un’emergenza sanitaria? Una emergenza sociale, educativa? Sì, certo, tutto vero; ma c’è anche un’emergenza legata alla questione giovanile.
Questione giovanile. Un’espressione strana, sembra anche un po’ stantia, paradossalmente, roba da anni settanta.
Fino a quando non ci esploderà in faccia.
Anni fa ero in partenza per uno dei miei primi viaggi in Cina. Avevo fatto la valigia in fretta e presto mi accorsi che ero partito troppo leggero. Decisi di comprare un maglione una volta arrivato: là costano sicuramente meno.
Dopo avere girato a piedi il centro di Tianjin, a poco più di cento kilometri da Pechino, mi resi conto che non avrei trovato niente di decente a meno di 100 Euro! Allora lo stipendio medio mensile di un operaio era di circa 1.500 Renminbi, poco più di 150 Euro.
Come può non diventare esplosiva la situazione sociale in un contesto di così grave squilibrio?
Mi diedi presto una risposta: ogni giovane o adulto cinese sapeva che, dandosi da fare, la sua situazione non avrebbe potuto che migliorare, per quanto disagiata fosse.
È questa la prospettiva che stiamo dando ai nostri giovani oggi nel nostro Paese? È questo il loro vissuto nel momento in cui si avviano a completare gli studi e si affacciano al mondo del lavoro? Si apprestano ad entrare nella vita adulta con la prospettiva di costruire un progetto di vita?
Non credo.
Allora è arrivato il momento di lavorare, di pensare, e di smetterla di lamentarsi. San Martino vuole contribuire a creare luoghi e momenti di dialogo e confronto su questi temi, che aiutino, con il contributo di tutti, a comprendere meglio, e creare un terreno fertile per decisioni coraggiose.